Fotobugie. Non Fidatevi Dei Fotografi !

Ho vissuto per anni commerciando fotografie di viaggio. C’è stata un’epoca in cui era una professione da sogno: viaggiare intorno al mondo per fotografare e essere pagati più che bene, cosa si poteva desiderare di più dalla vita? Così, tra guadagno, esperienze nuove, il piacere di vedere le proprie foto pubblicate su testate importanti, insegnare e fare seminari, ho sempre fatto finta di non accorgermi che in realtà stavo facendo il gioco del nemico.

Alhambra, una delle mete turistiche più importanti della Spagna.
Alhambra, una delle mete turistiche più importanti della Spagna.

Il lavoro di un fotografo di viaggio in pratica consiste nel fotografare destinazioni nascondendo tutto quello che c’è di negativo e valorizzando al massimo il resto. La bravura sta nello scegliere la luce migliore e trovare l’inquadratura che isoli il bello dal resto, che spesso gli sta attorno. Un lavoro di bisturi per evitare i dettagli scomodi che renderebbero l’immagine meno attraente. Non proprio una bugia, del resto una foto non può mentire, ma una verità molto selettiva.

Portugal, Sintra
Uno scorcio di Sintra, in Portogallo. Bisturato e come era la vera immagine.

Portugal, Sintra

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Santa Luzia, Portogallo. La facciata di un edificio tipico. Sotto la divertente verità!

DSC_8190_SantaLuzia

DSC_7361_Gibraltar
Il famoso faro della punta di Gibraltar, sopra in versione rivista di viaggio e sotto un altro punto di vista altrettanto reale.

DSC_7360_Gibraltar

Le fotografie vengono poi usate per illustrare articoli, libri e opuscoli dove tutto è perfetto. Le destinazioni più improbabili diventano mete da non perdere, mentre quelle già famose vengono riproposte in salse diverse per alimentare la disastrosa industria del turismo.
La cosa scoraggiante è che quando poi il “turista” va per esempio a Granada a vedere la famosa Alhambra e la trova per metà in mezzo alle impalcature per lavori di manutenzione, con i taxi turistici parcheggiati nella piazza centrale e che circolano liberamente in quello che dovrebbe essere un giardino paradisiaco, il negozio di souvenir che vende le stesse cavolate che avrebbe potuto trovare al Cairo, obbligato a fare file lunghissime per entrare a visitare le varie attrazioni… non gli importa, non lo vede, non lo vuole vedere.
A sua volta sceglierà di fare le sue foto cercando di evitare le brutture, selfie e non selfie, da postare dappertutto per poter dimostrare a amici, familiari e colleghi che tutto è perfetto e che sta vivendo un’invidiabile vacanza da sogno. Alla fine dei conti è quello che ha comprato, no?

Il negozio del fotografo artistico di Alhambra che vende bibite fresche e cappellini, in mezzo ai lavori di restauro.
Il negozio del fotografo artistico di Alhambra che vende bibite fresche e cappellini, in mezzo ai lavori di restauro.
Camion che vanno e vengono all'interno del parco di Alhambra.
Camion che vanno e vengono all’interno del parco di Alhambra.
La fila alla cassa del sito di Alhambra. Notare che i biglietti si possono fare solo dal lato dei parcheggi. Non è previsto che arrivino visitatori a piedi dalla città, dal lato opposto.
La fila alla cassa del sito di Alhambra. Notare che i biglietti si possono fare solo dal lato dei parcheggi. Non è previsto che arrivino visitatori a piedi dalla città, dal lato opposto.

Viaggiando molto diventa evidente che tutte le attrazioni turistiche si stanno trasformando in scenari simili. Fatti a misura di turista, preparati di solito per accogliere i gruppi e non i singoli viaggiatori. Cassa per i biglietti di entrata, audio-guida, negozio di souvenir all’uscita, snack-bar in posizione strategica. Tutto sempre più finto, sempre più uguale, sempre meno interessante.

Lisbona, una bel giro in barca per i turisti in mezzo alle coloratissime fabbriche!
Lisbona, una bel giro in barca per i turisti in mezzo alle coloratissime fabbriche!
Lisbona, in fila per entrare alla torre di Belem e poter vedere meglio i silos della fabbrica di fronte.
Lisbona, in fila per entrare alla torre di Belem e poter vedere meglio i silos della fabbrica di fronte.

Ultimamente ho deciso di cominciare a fotografare in modo un po’ più realistico i posti in cui mi trovo. Non riesco a smettere di fare anche la foto cartolina, sono assuefatto al bello, è più forte di me, però cerco anche di documentare più obiettivamente la realtà e di smettere di vivere solo la favola del viaggio perfetto. E più viaggio, più mi convinco che quello che dà valore al viaggio non sono tanto i posti che si visitano, quanto le esperienze dirette. Quelle che non si possono fotografare ne trasmettere. I sapori, gli odori, i rumori, la musica, l’atmosfera, le vibrazioni e soprattutto il contatto umano. Le persone che incontri sono quello che veramente rimane di ogni posto visitato. Alhambra la puoi vedere anche in fotografia, anzi la vedrai sicuramente meglio! 😉

 

 

I miei 10 consigli per fare fotografie di viaggio migliori

Chi viaggia fotografa! Il problema spesso è che non tutti riescono ad ottenere i risultati che vorrebbero. Così ho pensato di condividere alcune delle cose che ho imparato nei miei trent’anni di esperienza come fotografo, sperando che possano tornare utili a qualcuno.
La lista che segue non è in ordine di importanza e non tutto è applicabile in tutte le situazioni, però sono piccole cose che fanno parte del mio modo di lavorare.

Portugal, Algarve, Carrapateira, Praia do Amado

 

Il filtro dei miracoli
Si chiama polarizzatore ed è indispensabile per fotografare paesaggi. Aumenta il contrasto e la saturazione del cielo, elimina il riflesso dalla superficie del mare rivelando così il colore dell’acqua ecc. Attenzione solo a non esagerare, a volte l’effetto può essere esagerato o addirittura negativo. Come si può vedere nell’esempio qui sotto, il risultato non sarebbe ottenibile ritoccando con photoshop, se non con uno spreco enorme di tempo.

Portugal, Algarve, Odeceixe
Senza polarizzatore
Polarizzatore
Con Polarizzatore

 

La bussola non serve solo a orientarsi
Ogni paesaggio, edificio, spiaggia ha un’ora in cui riceve la luce migliore. Quella che crea il contrasto e il gioco di ombre che la fa risaltare meglio. Con l’aiuto di una bussola e un po’ di esperienza, si può calcolare con un margine di più o meno 10 minuti, quando il sole si troverà nella posizione ottimale. Nel caso che non avvenga mai, luce dal nord, la soluzione classica è un notturno, con l’aiuto di un cavalletto, fatto quando il cielo non è ancora completamente nero.

France, Roussillon

 

L’ora migliore
Tutti sanno che la luce più bella è quella calda del mattino e del tardo pomeriggio. Vero. Però mare e spiagge spesso sono più impressionanti con la luce quasi perpendicolare, un paio d’ore prima e dopo mezzogiorno, se fotografate usando il polarizzatore. E infatti il caso in cui il filtro ha il maggiore effetto e il colore dell’acqua risulta più “caraibico”. La luce perpendicolare è anche utile per fotografare per le vie di una città, dove spesso il sole basso non riesce a entrare.

Greece, Eptanese, Kefalonia, Mirtos beach
Effetto del polarizzatore usato all’ora giusta

 

Il calore della luce
Con le macchine digitali si tende spesso a sottovalutare l’importanza e i limiti del white balance. Fotografando in esterni non bisogna mai lasciare il WB in automatico perchè tenderà a rendere uniforme il colore di tutte le foto, sia che siano scattate con la luce calda del tramonto sia con quella più fredda del mezzogiorno. Assolutamente tenerlo impostato sulla luce del giorno/5500°K per mantenere i colori il più possibile vicini a quelli reali al momento dello scatto.

Portugal, Alentejo, Porto Covo. Praia do Somouqueira
White Balance Automatico, pomeriggio tardi
Portugal, Alentejo, Porto Covo. Praia do Somouqueira
White Balance 5500°K

 

L’orizzonte si chiama così perché deve essere orizzontale
Molte macchine fotografiche permettono di impostare nel mirino una griglia che aiuta a correggere in ripresa errori di inquadratura, come tenere l’orizzonte orizzontale e le linee verticali di eventuali edifici verticali.

viewfinder

 

Sei accompagnato da una bolla?
Usando il cavalletto, soprattutto con grandangoli, è di grandissimo aiuto un piccolo accessorio: la livella a bolla. Da inserire nella slitta del flash permette di mettere perfettamente in piano in pochi secondi l’apparecchio.

spirit-level-420-90

 

I terzi sono i migliori
Il soggetto in centro, se non per motivi di prospettive accentuate o di simmetrie interessanti è quasi sempre da evitare. Conoscere e rispettare la regola dei terzi e della sezione aurea, porta quasi sempre a inquadrature migliori. Anche in questo caso il mirino con la griglia quadrettata aiuta molto.

Portugal, Algarve, Carrapateira, Praia do Amado

Portugal, Algarve, Odeceixe

 

Quanti megapixel hai?
Ovviamente più è alta la risoluzione del sensore e meglio è. Però se l’ottica che montate è un fondo di bottiglia, non farete altro che avere una perfetta immagine dei difetti del vostro obiettivo. Non risparmiare mai sulle lenti e sui filtri, sono loro che fanno la fotografia e sono sempre un buon investimento. Negli ultimi anni ho cambiato una mezza dozzina di corpi macchina, però uso ancora delle ottiche comprate più di vent’anni fa!

nikon

 

Siamo tipi obiettivi.
Ottica fissa o intercambiabile? Telemetrica o reflex? Dipende solo da cosa si vuole fotografare e quanto tempo si è disposti a dedicare alla fotografia. Grandi maestri della fotografia hanno lavorato sempre con solo un corpo telemetrico e un obiettivo fisso. Se però si vuole illustrare un viaggio per bene, una gamma almeno dal 24 ai 200 mm (per il 35mm) è indispensabile. Poi ovviamente ognuno decide per se. Personalmente scatto il 90% delle mie foto con uno zoom 12-24, ma senza gli zoom tele (28-70 e 80-200) non potrei fare dei reportage completi.

Portugal, Algarve, Sagres
Grandangolo 12mm su sensore APS-C
Portugal, Algarve, Odeceixe
Teleobiettivo 200mm su sensore APS-C, ottimo per isolare dettagli

 

Che numero di scarpe porti?
Per fare delle belle foto ci vogliono delle ottime scarpe! Anzi scarponcini da montagna. Si perchè senza camminare tanto non è possibile trovare i soggetti e gli angoli giusti e spesso, per trovare l’inquadratura migliore e diversa, bisogna lasciare l’asfalto e arrampicarsi o prendere sentieri che con i sandali o i tacchi non è possibile fare.

DSC_8879

 

Per concludere, colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente uno dei migliori fotografi di viaggio che ho avuto il piacere e l’onore di conoscere, Roberto Meazza, per la sua amicizia e per tutto quello che mi ha insegnato. Grazie Maestro 🙂