Su per l’Ou

Non avendo un mezzo nostro per poterci spostare, non abbiamo molte alternative, se non quella di seguire la rotta turistica e fare una tappa a Nong Kiaw, per poi andare a Mouang Ngoi. Secondo le guide sono due destinazioni fantastiche sulle rive del Ou. Il vero Laos. Il secondo addirittura un villaggio raggiungibile solo in barca, un paradiso per i viaggiatori.

Il viaggio da Luang Prabang a Nong Kiaw è relativamente breve, poco più un paio d’ore. Per fortuna, perchè il minivan era molto mini ed eravamo impacchettati in quindici come sardine. Locali e turisti in proporzioni uguali. Stazione dei bus, come al solito inspiegabilmente lontana dalla destinazione, ma di certo fa comodo ai taxi/tuk tuk che ci marciano, approfittando dei turisti. In questo caso, comunque, meno di due chilometri, ce la facciamo a piedi come al solito. Il posto è decisamente in una posizione stupenda, natura selvaggia. La strada principale, sterrata e poverosa è un susseguirsi di alberghetti, agenzie di turismo che pubblicizzano escursioni varie, ristoranti e barettini vari, qualche spaccio alimentare e stranamente molti negozi di materiale edile. Cominciamo a chiedere per trovare una stanza e i prezzi che sentiamo non sono per niente paradisiaci. Sono matti. Non avendo altra scelta, mandiamo giù di dover pagare più di sette euro per una stanza squallida, ma pulita e con bagno.

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Sempre più a nord

Spostarsi in Laos è un’avventura di per se. Difficile trovare informazioni attendibili online, non si è mai sicuri nè di a che ora si parte nè, tanto meno,  a che ora si arriva. La cosa strana è che da una parte, come prevedibile, ci sono ritardi, ma spesso si parte in anticipo.
Un esempio. E’ arrivato il momento di andarcene da Tad Lo. Chiediamo informazioni all’ufficio del turismo, non hanno idea di a che ora passi il bus locale per Thakeak. Informatissimi sugli orari di tutti i bus VIP, ovvero di lusso, ma niente su quelli locali, strano…
Ci dicono di ripassare un’paio d’ore più tardi, che si sarebbero informati. In effetti, quando ripassiamo, ci dicono che l’unico bus diretto locale passa alle 8.30 di mattina. Perfetto!
Il giorno dopo, svegli dall’alba come al solito, facciamo colazione, salutiamo galline e animali vari e anche se ancora presto ci avviamo alla fermata del bus, sulla strada principale a poco più di un chilometro e mezzo dal nostro albergo. Arriviamo alle 8 meno dieci.
Senza esagerare, meno di un minuto dopo vediamo increduli il bus comparire. Ci carica e partiamo… 40 minuti di anticipo! Se l’avessimo perso avremmo semplicemente dovuto aspettare il giorno dopo.

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Laos: prime impressioni.

Malgrado il primo impatto con la polizia di frontiera non sia stato dei più incoraggianti. In Laos l’atmosfera è molto diversa da quella della Cambogia.
La gente è immensamente più aperta e amichevole, ti sorride anche senza essere pagata e ti saluta e ringrazia quando ti incontra o ti vende qualcosa.
Gente normale e piacevole per farla breve!

I prezzi non mi sono sembrati molto diversi da quelli della Cambogia, tutto piuttosto caro anche qui per comprare verdura e frutta. I trasporti costano meno e dormire leggermente di più, anche se al momento siamo in un ‘homestay’ dove paghiamo due euro e mezzo in due, che è il prezzo più basso che abbiamo trovato fino ad adesso.

Hanno un ritmo tutto loro. Lento. Non bisogna avere fretta. L’altro giorno abbiamo preso un autobus da Pakse per arrivare a Tad Lo. Ci abbiamo messo tre ore e mezza per fare 80 chilometri, senza contare l’ora di ritardo sull’ora della partenza!
Tutto è rimandato a più tardi e vivono contenti e beati. Mi piace 🙂

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