Santiago di Compostela? Uno spettacolo!

Chi non ha mai almeno sognato di fare il cammino di Santiago non è un vero viaggiatore, punto e basta! Questioni religiose a parte, solo il pensiero di quanti “pellegrini” nei secoli hanno lasciato le loro impronte lungo il famoso percorso, lo rende un’avventura degna di essere vissuta o perlomeno, desiderata.

La famosa cattedrale di Santiago. Anche se in ristrutturazione, rimane impressionante.
La famosa cattedrale di San Giacomo. Anche se in ristrutturazione, rimane impressionante.

Per noi, in questa occasione, Santiago de Compostela non era la meta, ma solo una fermata lungo il nostro pellegrinaggio personale e ci siamo arrivati in camper. Fortunati, troviamo un ottimo posto per parcheggiare, gratuito e tranquillo, a solo un paio di chilometri dalla famosa cattedrale, che raggiungiamo facendo una piacevole passeggiata. Le prime impressioni sono forti e chiare: malgrado l’inevitabile teatrino imbastito per i turisti, la città mantiene una personalità molto imponente e dignitosa; la maggior parte dei pellegrini probabilmente non sa neanche chi è San Giacomo e non ha nessuna grazia da chiedere, il pretesto per l’impresa era solo una sana sfida personale; il pellegrino del XXI secolo circola in mountain bike 😉

Uno dei tanti eventi in giro per la città. In questo caso evidentemente messo in piedi solo per riprese di una tv locale.
Uno dei tanti eventi in giro per la città. In questo caso evidentemente messo in piedi solo per riprese di una tv locale.
Una selfie davanti alla coda per entrare in cattedrale.
Una selfie davanti alla coda per entrare in cattedrale.
Non so se la birra sia il modo migliore per dissetare il pellegrino...
Non so se la birra sia il modo migliore per dissetare il pellegrino…
Concerto soul davanti alla cattedrale. Molto suggestivo,
Concerto soul davanti alla cattedrale. Molto suggestivo.
Dimostrazione in piazza, al suono delle cornamuse, strumento tradizionale locale che evidenzia le radici celtiche della Galizia.
Dimostrazione in piazza, al suono delle cornamuse, strumento tradizionale locale che evidenzia le radici celtiche della Galizia.

La curiosità è il mio mestiere, per cui mi sorbisco la messa dei pellegrini, quella delle 12.00, per vedere anch’io il famoso incensiere oscillare sopra le teste dei presenti, che è poi la grande attrazione di quello che alla fine è un grande spettacolo degno di Broadway, con la differenza che a Broadway i teatri hanno sicuramente un parco luci molto più ridotto e meno schermi televisivi installati.

L'incensiere (Botafumeiro) nel momento di massima elevazione sopra alla testa dei presenti. Si vedono chiaramente anche la dotazione di fari e faretti per l'illuminazione dello spettacolo.
L’incensiere (Botafumeiro) nel momento di massima elevazione sopra alla testa dei presenti. Si vedono chiaramente anche la dotazione di fari e faretti per l’illuminazione dello spettacolo.
...e a ogni passaggio... oooohhh
…e a ogni passaggio… oooohhh

Prima dell’inizio della cerimonia, una suora canterina istruisce il pubblico sui canti che verranno eseguiti e gli insegna le parole per fargli fare la parte corale. Gli arrangiamenti ricordano piu un musical di Disney che qualcosa di sacro, tipo Cenerentola o Biancaneve, ma immagino che faccia parte della nuova strategia di comunicazione della chiesa e a quanto pare il pubblico apprezza. Quando intona un “Gloria” non posso fare a meno di pensare che preferisco la versione di Umberto Tozzi, poi però mi accorgo che le parole sono diverse, stanno parlando di un’altra Gloria, anche questa però potrebbe andare a Sanremo 😉 Nel frattempo un’interminabile fila di “fedeli” passa dietro all’altare per seguire la tradizione cattolico-pagana di abbracciare l’apostolo. Cosa che non smette neanche durante la celebrazione del rito, che si conclude con il momento piu atteso: quello della benedizione, quando nelle mani dei fedeli spuntano centinaia di macchine fotografiche e telefonini. Tutto fila liscio e alla perfezione fino alle 13.05 quando, finita la cerimonia, il prete rivolge la sua preghiera al pubblico in quattro lingue, invitandolo ad andarsene in fretta perchè alle 13.15 comincia il prossimo spettacolo!

Il retroscena. La statua dell'apostolo dietro all'altare, dove passano i fedeli ad abbracciarlo. Sotto il dettaglio della foto dove si vede chiaramente una mano che spunta.
Il retroscena. La statua dell’apostolo dietro all’altare, dove passano i fedeli ad abbracciarlo. Sotto il dettaglio della foto dove si vede chiaramente una mano che spunta.

Spain, Santiago de Compostela

Parte l'incensiere, fuori le macchine fotografiche!
Parte l’incensiere, fuori le macchine fotografiche!

Santiago però non è solo questo. Il centro storico è splendido e per quanto sempre un po’ affollato, vale la pena di perdercisi e scoprirlo vicolo dopo vicolo. La grande sorpresa però è invece la parte moderna e in particolare Gaiàs, l’impressionante “Città della Cultura”. Un insieme di stabili dalle forme spaziali, che ospitano una biblioteca impressionante, un museo e spazi per mostre, concerti, proiezioni e altri eventi culturali. Il progetto è relativamente recente, tanto che non è ancora terminata la costruzione, ma già la sezione aperta al pubblico è più che sufficiente per farne un’attrazione da non perdere. Noi abbiamo avuto il piacere di vedere una mostra di fotografia all’interno della biblioteca, un’installazione all’interno delle Torri Hejduk e una mostra molto completa e ben presentata sull’industria della moda in Galizia.

Il complesso Gaias, la città della cultura a Santiago di Compostela.
Il complesso Gaias, la città della cultura a Santiago di Compostela.

Spain, Santiago de Compostela Spain, Santiago de Compostela

Le Torri Hejduk
Le Torri Hejduk
Installazione di Sonia Navarro all'interno delle Torri Hejduk.
Installazione di Sonia Navarro all’interno delle Torri Hejduk.

Spain, Santiago de Compostela

Lo stabile della biblioteca con un'altra scultura fatta di libri veri.
Lo stabile della biblioteca con un’altra scultura fatta di libri veri.
L'interno della biblioteca.
L’interno della biblioteca.
Spain, Santiago de Mostra di ritratti fotografici di Galiziani (o Galleghi) di Xurxo Lobato.
Spain, Santiago de Mostra di ritratti fotografici di Galiziani (o Galleghi) di Xurxo Lobato.
Scultura dedicata ai pellegrini all'entrata del museo di Gaiàs.
Scultura dedicata ai pellegrini all’entrata del museo di Gaiàs.
Mostra sulla manifattura di moda in Galizia.
Mostra sulla manifattura di moda in Galizia.

Spain, Santiago de Compostela Spain, Santiago de Compostela

Mi ha fatto un piacere enorme vedere come un posto con la storia e la tradizione di Santiago di Compostela, non si sia fermato al guadagno facile proveniente dal turismo più o meno religioso, ma investa per coltivare altre aree di interesse, principalmente per la popolazione locale, ma anche per i visitatori. Complimenti per l’apertura mentale e per quel che mi riguarda, Santiago si è conquistata un nuovo fedele! Dovessi ritrovarmi nei paraggi, non mancherò di certo di includerla per una sosta, per andare a vedere cosa propone di nuovo la Città della Cultura, cosa che altrimenti non avrei avuto motivo di fare.

 

 

Due mesi in Portogallo

Due mesi sono passati in un attimo. Il Portogallo si è rivelato una vera scoperta. Erano anni che mi attirava e non trovavo l’occasione per visitarlo. In effetti non è proprio dietro l’angolo, soprattutto arrivando dalla Grecia. Però adesso che di tempo ne ho quanto ne voglio, ci ho messo sei mesi per arrivarci, ma ce l’ho fatta!

Portugal, Algarve, Carrapateira, Praia do Amado
Carrapateira, Praia do Amado

Per questa prima visita abbiamo seguito più o meno la costa, da sud a nord, con poche deviazioni. La differenza con la Spagna è evidente fin dal primo paese che si incontra. Molto meno cemento e palazzoni e più attenzione ai dettagli e all’armonia estetica. Un piacere. Poi scopri i prezzi dei carburanti, gas e supermarket e cominci a rimpiangere la Spagna, ma questa è un’altra storia. Rimane comunque sensibilmente meno caro dell’Italia e della Grecia. Però, per fare qualche esempio, una bombola di propano della stessa marca (Repsol), prezzo doppio in Portogallo, gasolio un 20-25% più caro, birra il doppio, vino e acqua invece prezzi simili. Frutta, verdura e formaggi piuttosto cari, ma con più varietà rispetto alla Spagna.

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Cacela Velha, uno dei primi paesini che abbiamo incontrato

Pur non trattandosi di un paese facile per i vegetariani, abbiamo comunque scoperto sapori nuovi, alcuni addirittura entusiasmanti, come il formaggio Serra de Estrela, che malgrado il prezzo eccessivo, dai 25 ai 30 euro al chilo, è assolutamente da provare una volta nella vita! 🙂 E poi le olive sfuse al naturale Bilal, il Chuchu, un vegetale dalla forma singolare che ricorda il sapore delle zucchine, le banane di Madeira, molto più asciutte e meno gelatinose di quelle centro americane, il Caldo Verde, una specie di Kale venduto già tagliato finissimo, da fare in brodo. Insomma un viaggio molto interessante anche dal punto di vista culinario.
Una grossa delusione sono stati invece i mercati coperti, che non manchiamo mai di visitare dovunque andiamo. La maggior parte decadenti, con prodotti spesso al limite dell’impresentabile e prezzi piu alti di quelli dei supermercati, mah…

Le olive Bilal, eccezionali.
Le olive Bilal, eccezionali.
Portugal, Algarve, Sagres
Il mercato municipale di Sagres.
Il lercato Ribeira di Lisbona, il migliore che abbiamo incontrato.
Il mercato Ribeira di Lisbona, il migliore che abbiamo incontrato.

Girare con il camper è facilissimo ed è evidente che piace molto anche ai portoghesi. E’ impressionante la quantità di camper locali che circolano. Trovare posti per sostare il libera è molto semplice, quasi dappertutto è previsto almeno un parcheggio in cui il pernottamento è consentito, spesso anche in posizioni molto centrali. Qualche divieto lo abbiamo trovato, ma si trattava di località molto turistiche, dove probabilmente ne avevano fin sopra ai capelli dei famosi camperisti che occupano 4 posti fregandosene altamente delle regole e del buon senso. Parecchie anche le aree sosta, molte con servizi gratuiti. In tutto il viaggio non abbiamo mai dovuto pagare nè per sostare nè per carico e scarico dei serbatoi.

Il solito genio, di domenica mattina nel parcheggio della spiaggia di Vila Do Conde, vicina a Porto. 600 metri più avanti c'era uno spiazzo enorme per i camper.
Il solito genio, di domenica mattina, nel parcheggio della spiaggia di Vila Do Conde, vicina a Porto. 600 metri più avanti c’era uno spiazzo enorme per i camper.

Dal punto di vista della sicurezza, non abbiamo mai sentito nessun senso di pericolo, neanche nelle grandi città e non ci siamo stati poco, una settimana a Lisbona e cinque notti a Porto. Ad aumentare il nostro senso di sicurezza conta anche il fatto che quasi sempre sostavamo vicino ad altri camper. In ogni caso la polizia è presente, ma mai fastidiosa. A pensarci bene in un anno in giro per l’Europa non siamo mai stati fermati per un controllo, in Italia almeno una volta al mese una spolverata ai documenti è la norma… chissà perchè?

Porto Covo. Praia do Somouqueira
Porto Covo. Praia do Somouqueira

L’educazione stradale dei portoghesi mi è sembrata ottima. Pieno rispetto della segnaletica, a parte i limiti di velocità a volte. Nessuno mi ha mai strombazzato perchè andavo piano, come mi è successo più volte in Italia e nei Balcani e mai sono stato sorpassato dove c’era la linea continua. Complimenti per la pazienza!
Un problema grosso invece sono le indicazioni stradali, che ho trovato confusionarie e mancanti, soprattutto arrivando da Spagna e Francia dove sono ottime. In Portogallo sono riuscito a perdermi pur usando anche il navigatore!. C’è di buono che per lo meno i tratti di strada a pedaggio sono chiaramente indicati ed è impossibile imboccarli per sbaglio. Fatta eccezione per il ponte per Lisbona, dove dopo aver fatto almeno tre giri in circolo di tutte le rotonde di Almada, alla fine abbiamo imboccato la A2 che era l’unico modo di passare di fronte e ci siamo trovati davanti a dei caselli non segnalati. Tre euro e ottanta. Arrivando dalla costa a sud conviene, non si discute, si risparmiano un centinaio di chilometri, semplicemente siamo stati colti di sorpresa. Per fortuna era possibile pagare in contanti e non solo con il sistema elettronico, come per le altre autostrade.

Portugal, Setubal, Lagoa de l'Albufeira
Lagoa de l’Albufeira

La costa è tutta spettacolare, paesaggi stupendi e molto diversi da quelli del Mediterraneo. Il mare, anzi l’oceano, però è solo da vedere. Temperatura dell’acqua e onde lo rendono inaccessibile. Come ci aveva descritto la situazione il nostro caro amico Vladimir – Non si può rischiare la vita tutte le volte che vuoi fare un bagno!
C’è di positivo che quello che a noi provoca nostalgia per il nostro amato mare greco, è invece il paradiso per chi fa surf… almeno qualcuno se lo gode! In realtà le spiagge del sud non sono così off-limits, ma proprio per questo sono molto piu turistiche e sovrappopolate. Direi comunque che il mare non è uno dei punti forti del Portogallo, a parte per i surfers, fotografi e pittori 😉

Odeceixe
Odeceixe
Peniche
Peniche
Baleal
Baleal

I villaggi e le cittadine sono quasi sempre molto piacevoli, con un centro storico ben curato, anche se forse un po’ ripetitive. Le chiese abbondano, i castelli medievali, ponti e acquedotti romani pure. Ci è sembrato comunque molto meno stancante del gotico dell’Europa centrale. Lisbona e Porto sono invece tutta un’altra storia. Belle, interessanti, piene di vita e di creatività. Mostre, eventi, concerti, musei, una meraviglia. Richiedono tempo e gambe buone, però se lo meritano alla grande.

Il castello di Leiria
Il castello di Leiria
L'acquedotto di Elvas
L’acquedotto di Elvas
L'acquedotto di Evora, ora integrato nelle abitazioni.
L’acquedotto di Evora, ora integrato nelle abitazioni.
Lisbona, piazzo Rossio
Lisbona, piazza Rossio.
Cartolina di Porto.
Cartolina di Porto.

L’esperienza Portogallo entra per noi ai primi posti nella lista “posti da non perdere” e anche in quella “posti dove tornare”. Magari facendo prima un po’ di esercizio con la lingua che, tanto è facile da capire quando è scritta, altrettanto è indecifrabile quando la si sente parlata. Per fortuna l’Inglese è molto diffuso, soprattutto tra giovani e la disponibilità della gente a comunicare e aiutare arriva a livelli commoventi. Questa è alla fine dei conti la cosa che più mi rimane del Portogallo, la sua gente.

Fotobugie. Non Fidatevi Dei Fotografi !

Ho vissuto per anni commerciando fotografie di viaggio. C’è stata un’epoca in cui era una professione da sogno: viaggiare intorno al mondo per fotografare e essere pagati più che bene, cosa si poteva desiderare di più dalla vita? Così, tra guadagno, esperienze nuove, il piacere di vedere le proprie foto pubblicate su testate importanti, insegnare e fare seminari, ho sempre fatto finta di non accorgermi che in realtà stavo facendo il gioco del nemico.

Alhambra, una delle mete turistiche più importanti della Spagna.
Alhambra, una delle mete turistiche più importanti della Spagna.

Il lavoro di un fotografo di viaggio in pratica consiste nel fotografare destinazioni nascondendo tutto quello che c’è di negativo e valorizzando al massimo il resto. La bravura sta nello scegliere la luce migliore e trovare l’inquadratura che isoli il bello dal resto, che spesso gli sta attorno. Un lavoro di bisturi per evitare i dettagli scomodi che renderebbero l’immagine meno attraente. Non proprio una bugia, del resto una foto non può mentire, ma una verità molto selettiva.

Portugal, Sintra
Uno scorcio di Sintra, in Portogallo. Bisturato e come era la vera immagine.

Portugal, Sintra

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Santa Luzia, Portogallo. La facciata di un edificio tipico. Sotto la divertente verità!

DSC_8190_SantaLuzia

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Il famoso faro della punta di Gibraltar, sopra in versione rivista di viaggio e sotto un altro punto di vista altrettanto reale.

DSC_7360_Gibraltar

Le fotografie vengono poi usate per illustrare articoli, libri e opuscoli dove tutto è perfetto. Le destinazioni più improbabili diventano mete da non perdere, mentre quelle già famose vengono riproposte in salse diverse per alimentare la disastrosa industria del turismo.
La cosa scoraggiante è che quando poi il “turista” va per esempio a Granada a vedere la famosa Alhambra e la trova per metà in mezzo alle impalcature per lavori di manutenzione, con i taxi turistici parcheggiati nella piazza centrale e che circolano liberamente in quello che dovrebbe essere un giardino paradisiaco, il negozio di souvenir che vende le stesse cavolate che avrebbe potuto trovare al Cairo, obbligato a fare file lunghissime per entrare a visitare le varie attrazioni… non gli importa, non lo vede, non lo vuole vedere.
A sua volta sceglierà di fare le sue foto cercando di evitare le brutture, selfie e non selfie, da postare dappertutto per poter dimostrare a amici, familiari e colleghi che tutto è perfetto e che sta vivendo un’invidiabile vacanza da sogno. Alla fine dei conti è quello che ha comprato, no?

Il negozio del fotografo artistico di Alhambra che vende bibite fresche e cappellini, in mezzo ai lavori di restauro.
Il negozio del fotografo artistico di Alhambra che vende bibite fresche e cappellini, in mezzo ai lavori di restauro.
Camion che vanno e vengono all'interno del parco di Alhambra.
Camion che vanno e vengono all’interno del parco di Alhambra.
La fila alla cassa del sito di Alhambra. Notare che i biglietti si possono fare solo dal lato dei parcheggi. Non è previsto che arrivino visitatori a piedi dalla città, dal lato opposto.
La fila alla cassa del sito di Alhambra. Notare che i biglietti si possono fare solo dal lato dei parcheggi. Non è previsto che arrivino visitatori a piedi dalla città, dal lato opposto.

Viaggiando molto diventa evidente che tutte le attrazioni turistiche si stanno trasformando in scenari simili. Fatti a misura di turista, preparati di solito per accogliere i gruppi e non i singoli viaggiatori. Cassa per i biglietti di entrata, audio-guida, negozio di souvenir all’uscita, snack-bar in posizione strategica. Tutto sempre più finto, sempre più uguale, sempre meno interessante.

Lisbona, una bel giro in barca per i turisti in mezzo alle coloratissime fabbriche!
Lisbona, una bel giro in barca per i turisti in mezzo alle coloratissime fabbriche!
Lisbona, in fila per entrare alla torre di Belem e poter vedere meglio i silos della fabbrica di fronte.
Lisbona, in fila per entrare alla torre di Belem e poter vedere meglio i silos della fabbrica di fronte.

Ultimamente ho deciso di cominciare a fotografare in modo un po’ più realistico i posti in cui mi trovo. Non riesco a smettere di fare anche la foto cartolina, sono assuefatto al bello, è più forte di me, però cerco anche di documentare più obiettivamente la realtà e di smettere di vivere solo la favola del viaggio perfetto. E più viaggio, più mi convinco che quello che dà valore al viaggio non sono tanto i posti che si visitano, quanto le esperienze dirette. Quelle che non si possono fotografare ne trasmettere. I sapori, gli odori, i rumori, la musica, l’atmosfera, le vibrazioni e soprattutto il contatto umano. Le persone che incontri sono quello che veramente rimane di ogni posto visitato. Alhambra la puoi vedere anche in fotografia, anzi la vedrai sicuramente meglio! 😉