Sulla via del ritorno

Lasciatoci il Laos alle spalle, abbiamo varcato la frontiera per la Thailandia e tutto è cambiato. Siamo tornati all’improvviso in un paese civilizzato e dopo due settimane passate qui, devo ammettere che non mi dispiace neanche un po’!

La Cambogia prima e il Laos dopo, sono stati stancanti e deludenti. Di sicuro ci sono stati dei bei momenti, abbiamo imparato molto, abbiamo esercitato e aumentato a livelli inaspettati la pazienza e la sopportazione, ma non è stato un viaggio facile, per vari motivi. A cominciare dall’ostilità della gente locale verso gli stranieri, al limite del disprezzo, visti solo come galline dalle uova d’oro, finché paghi tutto ok, se no fanno in modo di farti sentire persona non grata.
L’altro fastidio non indifferente sono la nuova generazione di backpackers e la situazione che gli si è creata intorno. E’ stato addirittura coniato un nuovo termine per descriverli, si chiamano flashpackers.

Sono i figli di papà o comunque benestanti che giocano a fare gli avventurosi e imitano il modo di viaggiare degli originali viaggiatori a budget ridotto. Solo che lo imitano male e spendendo a destra e sinistra hanno rovinato tutti i posti migliori. Adattandosi poi a questa nuova moda, anche le strutture e i trasporti del posto si sono adeguati e ormai, se non si possiede un mezzo proprio, è diventato difficilissimo uscire dalla strada prefissata per i turisti. In pratica è come andare in giro con un gruppo, ti fanno andare dove vogliono loro e ti devi adattare. Un vero peccato.

Comunque anche il Laos si è rivelato molto più caro di quello che vale. Non ha molto da offrire a parte la natura, ma la natura la si può trovare anche altrove, a miglior prezzo e sentendosi più benvenuti.

La Thailandia invece è tutta un’altra storia. Qui sanno ancora cosa vuol dire ospitalità, non cercano di fregarti a ogni angolo della strada e malgrado gli ostelli siano più cari che nei paesi precedenti, il cibo e gli spostamenti costano relativamente meno per cui si riesce comunque a mantenere un budget ridotto.

Siamo stati quattro giorni a Chiang Mai, piacevole, niente di particolare, ma ne avevamo bisogno per adattarci alla nuova situazione, se non fosse che abbiamo scoperto che era una delle città più inquinate del mondo!
Poi siamo scesi a Bangkok, con un treno notturno, per risparmiare una notte di ostello, solo che per risparmiare ancora di più lo abbiamo fatto in terza classe!! Quattordici ore. Non è stato proprio piacevole, ma una bella esperienza. Viaggiare come la gente del posto. La cosa piacevole è che non eravamo gli unici ad aver fatto questa scelta, sul nostro vagone c’erano altre due coppie di stranieri. Complimenti.

Bangkok una meraviglia. Il vero apice di tutto il viaggio. Una città interessantissima, dove si può trovare tutto, vedere tutto e molto facile da esplorare per uno straniero. Se i suoi mercati sono un motivo sufficiente per visitarla, il suo lato artistico non è per niente da sottovalutare, con decine di mostre e gallerie, un bel museo di arte moderna, tra l’altro gratuito, addirittura un centro commerciale di quattro piani solo di gallerie e antiquariato… da non perdere. Ci siamo rimasti una settimana e ce ne siamo andati solo perchè dovevamo scendere fino a Krabi per prendere l’aereo per il ritorno, che ormai è tra qualche giorno.
Che tristezza dover tornare…

Lascia un commento