Un breve resoconto di questa ultima settimana passata a Parigi, che malgrado il brutto tempo che ci ha riservato, rimane una città meravigliosa della quale è impossibile stancarsi.
00:23 – Il nostro controsenso
01:24 – Il parcheggio nel parco di Vincennes
02:43 – Il tempo a Parigi e i problemi in camper
03:22 – La guida a Parigi
03:46 – La spesa
04:50 – Atmosfera di Natale
05:38 – Due mostre da non perdere
07:32 – Shopping e Cultura 😉
08:13 – Conclusione
Il brano musicale è anche questa volta di Kevin McLeod, intitolato Parisian
Da Parigi a Calais sono poco piu di 200 chilometri e a quanto pare è impossibile trovare un camper service gratuito lungo il percorso. Sembra di essere in un’altra Francia, meno organizzata per accogliere i camperisti, o forse siamo noi che siamo ormai viziati dall’ospitalità che abbiamo trovato al centro sud. Arrivati alle biglietterie del porto, ci rendiamo conto che non avevamo previsto che i biglietti fatti all’ultimo momento vengono a costare praticamente il triplo del prezzo online, prenotato anche solo un paio di giorni prima. Si parla di 168 euro invece di 55 per tre persone e camper… follia! Preferiamo aspettare due giorni e risparmiare, tutto sommato non abbiamo tutta questa fretta.
Passiamo dall’area camper ufficiale di Calais [50.96617,1.84380], sperando di poter almeno scaricare e, bella sorpresa, troviamo che la colonnina è si un po’ scassata e in brutte condizioni, ma funzionante e con anche l’acqua disponibile senza bisogno di gettone… grande! 🙂
Ci spostiamo per la notte in un parcheggio tranquillo li vicino e al mattino decidiamo di andare a fare un’ultima spesa al centro commerciale Cité Europe, dove c’è un ottimo parcheggio per camper [50.93287,1.81105], perfetto anche al pernottamento, dal quale come bonus si prende il segnale wifi del supermercato!
Il Carrefour è molto fornito, i prezzi non sono eccezionali però considerando dove stiamo andando, facciamo scorta di vino, birre e con l’occasione, aggiungiamo qualche formaggio alla nostra collezione. Da quello che ci ricordiamo, il vino in Scozia, dove siamo diretti, è carissimo.
La cosa strana per le dimensioni del centro commerciale è che sia chiuso alla domenica. Solo il distributore di carburanti rimane aperto come self service, con i prezzi migliori della zona. All’uscita del benzinaio si trova un’altra colonnina per camper, scarico gratuito, rifornimento a pagamento con gettone. E il gettone, quando è chiusa la cassa da dove si prende?
Due giorni con internet a volontà passano in fretta. Il nostro traghetto parte alle 6.45 di mattina e ci hanno consigliato di presentarci al check-in almeno un’ora prima. La notte prima dell’imbarco ci spostiamo al parcheggio del porto per essere più vicini e dormire un po’ di più. Avendo sentito dire che erano diventati molto severi e lunghissimi i controlli alla frontiera, mi sono fatto prendere dall’ansia e alle 5.15 ero già in coda. Una ventina di minuti dopo avevamo già passato tutti i controlli, senza nessun intoppo e a voler essere pignoli, anche piuttosto superficiali. Come premio puntualità ci fanno imbarcare sul traghetto prima, quello delle 5.45… un’ora guadagnata!
Il traghetto sembrava un accampamento di profughi. Gente di tutte le razze e nazioni sdraiata su poltrone e divani, fregandosene altamente di chi cercava un posto per almeno sedersi. Noi, fortunati come al solito, ci troviamo al posto giusto al momento giusto, ovvero quando una compagnia di ragazzini tedeschi si alza di scatto, liberando un paio di salottini, probabilmente per andare sul ponte a fumarsi qualcosa.
Il viaggio dura poco più di un’ora e mezza e ne approfittiamo per fare la colazione che contavamo di fare aspettando l’imbarco. I prezzi del bar sono ridicolmente alti, ma avendolo previsto, ci eravamo portati tutto dal camper.
Arriviamo puntualissimi, lo sbarco è facilitato dal fatto che si esce dalla parte di fronte a quella da dove si è entrati, per cui non serve neanche fare manovre e una volta tanto giustizia è fatta e gli ultimi arrivati escono per ultimi!
Da quando tocchiamo terra britannica comincia l’incubo della guida a sinistra, che per me è un’esperienza completamente nuova e mi preoccupa un po’. In realtà è molto più semplice da fare di quello che mi immaginavo. All’inizio è un po’ traumatico vedersi arrivare un TIR di fronte dalla parte sbagliata della strada, ci vuole un attimo per abituarsi alle rotonde al contrario, soprattutto a guardare a destra entrandoci. Bastano però pochi chilometri per cominciare a entrare nella logica e bisogna dire che la segnaletica orizzontale aiuta molto. In ogni caso bisogna guidare concentrati e attenti.
Sta di fatto che vuoi perché le strade hanno poche salite, vuoi perché non abbiamo incontrato un gran traffico, siamo riusciti a fare il record storico del nostro camper coprendo in un giorno solo, tutta la distanza (un po’ piu di 750km) fino a Edimburgo, che era la nostra meta.
A Londra abbiamo preferito passare dal tunnel del Dartford crossing, che va poi pagato online entro la mezzanotte del giorno successivo al passaggio. Due sterline e mezza che ben valgono la cinquantina di chilometri e traffico risparmiati intorno a Londra. Per il resto tutte le strade sono gratuite e la benzina cara, i prezzi migliori li abbiamo trovati ai distributori dei supermercati Asda e Tesco: 1.08 sterline contro 1.20 di media degli altri. Unico problemino con i self-service Asda è che non accettano contanti e hanno rifiutato sia il bancomat italiano che quello greco, solo quello britannico gli è andato bene, mah…
Adesso mi rimane da capire come si fa a caricare acqua e scaricare senza appoggiarsi ai campeggi. A quanto pare nel Regno Unito, malgrado il numero enorme di camper targati GB che si vedono in giro per l’Europa continentale, non sembrano molto organizzati con strutture per i camperisti.
Siamo parcheggiati a Parigi da quattro giorni. Il posto è al limite della favola. In un boschetto, ogni tanto ci passa davanti alle finestre qualcuno a cavallo, notti tranquille e a dieci minuti dalla metro urbana. Sembrava impossibile anche solo avvicinarsi alla città senza pagare cifre assurde di parcheggio/campeggio e invece ancora una volta, una grande città si dimostra più che ospitale per chi vuole sostare in libera. Ok di sera si condivide la strada con un paio di prostitute, che però lavorano con discrezione, aspettando sedute nei loro furgoni i clienti. Di giorno invece, c’è un po’ di movimento perchè la strada è usata dalle scuole guida per fare lezioni di parcheggio, ma niente di così tragico.
Situazioni simili, anche se non sempre così idilliache, avevamo trovato in tutte le grandi città che abbiamo visitato: Salonicco, Bucharest, Bratislava, Belgrado, Skopjie, Berlino, Milano, Bologna, Ginevra, Barcellona, Lisbona, Porto… per nominarne alcune.
Con un camper piccolo, meglio se furgonato, ci si può fermare facilmente, senza problemi e sostare fino a quando le riserve lo permettono. I punti giusti li troviamo di solito prima di arrivare, facendo prima una ricerca sui vari siti, con preferenza ultimamente per park4night.com. Segue una ricerca sui vari forum, consultando quelli locali, lingua permettendo e se non troviamo qualcosa che ci soddisfi, apriamo googlemap e cerchiamo le posizioni strategiche, che di solito sono nelle zone universitarie, vicini alle strutture sportive e cimiteri. Posti che, nella maggioranza dei casi, sono ben serviti dai mezzi e con ampi parcheggi che si liberano di sera. L’altra opzione è di individuare una zona residenziale con villette e case basse, che si traduce in posti tranquilli, sorvegliati e con abbondante parcheggio.
Con la sicurezza non abbiamo mai avuto problemi. Qualche volta, arrivati al parcheggio trovato, dopo una rapida ispezione nei paraggi abbiamo preferito trovare un’alternativa. Però solo quando c’erano evidenti avvertimenti come vetri di finestrini rotti per terra, bottiglie di alcolici lasciate in giro, segni di sgommate sulla strada ecc. Ovvio poi che un camper nelle condizioni del nostro non attira più di tanto i ladri che si rispettino. Caso mai attira di più la polizia, che ogni tanto ci controlla, ma molto meglio così 😉
Un’altra regola che seguiamo è di spostare il camper regolarmente ogni 2/3 giorni al massimo. Basta anche solo muoverlo dall’altra parte della strada o qualche posto più avanti, l’importante è che non dia l’impressione di essere abbandonato o stanziale.
Muoversi a Parigi con la metropolitana è semplicissimo. Le tariffe sono 1.90 per il biglietto singolo, 14.50 per il conveniente blocchetto da dieci biglietti. Si può anche fare l’abbonamento settimanale per 22.15 + 5€ per la tessera che viene emessa al momento e la foto viene fatta dall’impiegata.
Il fatto è, che è verissimo che vivendo in camper si può essere molto più vicini alla natura, scegliendosi dei posti meravigliosi sia al mare che in montagna e questo è quello che cerchiamo di fare anche noi nel nostro tempo libero o quando dobbiamo montare un video.
Ogni tanto però cadiamo in crisi di astinenza e abbiamo bisogno di una bella iniezione di ‘cultura’ che, come si sa e che piaccia o no, viene spacciata all’ingrosso solo nelle grandi città. Così scegliamo la meta più vicina e ci facciamo una bella indigestione di mostre, spettacoli, musei e di gente. Ci sediamo su una panchina e guardiamo la gente passare, sempre di fretta, nervosa, schiava del tempo e delle mode e ci sentiamo ancora più felici della scelta che abbiamo fatto: di poter approfittare di tutto quello che le grandi città possono offrire, ma di potercene andare in qualsiasi momento, liberi di scegliere se il prossimo mese o settimana la passeremo al mare, in montagna o girovagando alla ricerca di storie interessanti.
Per quanto riguarda i parcheggi delle città sopra elencate, molti li ho pubblicati sul vecchio blog o si possono trovare su park4night. Per chi fosse interessato alle coordinate per la sosta a Lisbona e Ginevra può contattarmi direttamente e sarò felice di condividerle.