Sarà perchè siamo fermi ormai da un mese a Edimburgo o sarà anche colpa del tempo grigio e piovoso, però questa settimana ho sentito il bisogno di toccare un argomento un po’ più teorico sulla scelta di vita che abbiamo fatto. Novità della settimana: l’intervento di un amico fulltimer sul tema.
So benissimo che non diciamo niente che non sia già stato detto mille volte, ma voglio sperare che queste ulteriori testimonianze possano aiutare qualche indeciso a fare il grande passo verso uno stile di vita più coerente e cosciente.
Verso la fine del podcast lascio perdere la filosofia e torno a cose più materiali facendo un piccolo aggiornamento sul fare la spesa in Scozia.
00:26 – Il Tempo è Denaro (I)
02:30 – Il racconto di Jacopo
06:39 – Il Tempo è Denaro (II)
10:19 – Il vantaggio di viaggiare in camper
12:43 – Aggiornamento sul fare la spesa in Scozia
Il brano musicale si chiama Valses en salve, di Jazzymuté, e lo potete trovare e scaricare qui.
Anche le foto sono un po’ più teoriche e astratte, scattate in una piovosa giornata di sole, come solo qui a Edimburgo si può vedere!
Un altro cambiamento! A partire da questo post ad accompagnare le fotografie non sarà più un testo ma un archivio audio che si può ascoltare on line o scaricare e ascoltare quando si vuole, magari anche guidando, come se fosse una trasmissione radiofonica.
In questo primo episodio dedicato a Edimburgo e alle prime impressioni sulla Scozia, parlo della guida a sinistra (01:34), del parcheggio (03:20), dei supermercati e della spesa (04:35), in particolare anche per vegetariani (07:34), le avventure con il bancomat (09:28), del clima scozzese (12:52) e di un paio di cose simpatiche che abbiamo visto in giro qui in città (13:43). Il tutto accompagnato da un pezzo musicale scritto e interpretato dal carissimo amico, Yorgos Etmektzoglou.
Da Parigi a Calais sono poco piu di 200 chilometri e a quanto pare è impossibile trovare un camper service gratuito lungo il percorso. Sembra di essere in un’altra Francia, meno organizzata per accogliere i camperisti, o forse siamo noi che siamo ormai viziati dall’ospitalità che abbiamo trovato al centro sud. Arrivati alle biglietterie del porto, ci rendiamo conto che non avevamo previsto che i biglietti fatti all’ultimo momento vengono a costare praticamente il triplo del prezzo online, prenotato anche solo un paio di giorni prima. Si parla di 168 euro invece di 55 per tre persone e camper… follia! Preferiamo aspettare due giorni e risparmiare, tutto sommato non abbiamo tutta questa fretta.
Passiamo dall’area camper ufficiale di Calais [50.96617,1.84380], sperando di poter almeno scaricare e, bella sorpresa, troviamo che la colonnina è si un po’ scassata e in brutte condizioni, ma funzionante e con anche l’acqua disponibile senza bisogno di gettone… grande! 🙂
Ci spostiamo per la notte in un parcheggio tranquillo li vicino e al mattino decidiamo di andare a fare un’ultima spesa al centro commerciale Cité Europe, dove c’è un ottimo parcheggio per camper [50.93287,1.81105], perfetto anche al pernottamento, dal quale come bonus si prende il segnale wifi del supermercato!
Il Carrefour è molto fornito, i prezzi non sono eccezionali però considerando dove stiamo andando, facciamo scorta di vino, birre e con l’occasione, aggiungiamo qualche formaggio alla nostra collezione. Da quello che ci ricordiamo, il vino in Scozia, dove siamo diretti, è carissimo.
La cosa strana per le dimensioni del centro commerciale è che sia chiuso alla domenica. Solo il distributore di carburanti rimane aperto come self service, con i prezzi migliori della zona. All’uscita del benzinaio si trova un’altra colonnina per camper, scarico gratuito, rifornimento a pagamento con gettone. E il gettone, quando è chiusa la cassa da dove si prende?
Due giorni con internet a volontà passano in fretta. Il nostro traghetto parte alle 6.45 di mattina e ci hanno consigliato di presentarci al check-in almeno un’ora prima. La notte prima dell’imbarco ci spostiamo al parcheggio del porto per essere più vicini e dormire un po’ di più. Avendo sentito dire che erano diventati molto severi e lunghissimi i controlli alla frontiera, mi sono fatto prendere dall’ansia e alle 5.15 ero già in coda. Una ventina di minuti dopo avevamo già passato tutti i controlli, senza nessun intoppo e a voler essere pignoli, anche piuttosto superficiali. Come premio puntualità ci fanno imbarcare sul traghetto prima, quello delle 5.45… un’ora guadagnata!
Il traghetto sembrava un accampamento di profughi. Gente di tutte le razze e nazioni sdraiata su poltrone e divani, fregandosene altamente di chi cercava un posto per almeno sedersi. Noi, fortunati come al solito, ci troviamo al posto giusto al momento giusto, ovvero quando una compagnia di ragazzini tedeschi si alza di scatto, liberando un paio di salottini, probabilmente per andare sul ponte a fumarsi qualcosa.
Il viaggio dura poco più di un’ora e mezza e ne approfittiamo per fare la colazione che contavamo di fare aspettando l’imbarco. I prezzi del bar sono ridicolmente alti, ma avendolo previsto, ci eravamo portati tutto dal camper.
Arriviamo puntualissimi, lo sbarco è facilitato dal fatto che si esce dalla parte di fronte a quella da dove si è entrati, per cui non serve neanche fare manovre e una volta tanto giustizia è fatta e gli ultimi arrivati escono per ultimi!
Da quando tocchiamo terra britannica comincia l’incubo della guida a sinistra, che per me è un’esperienza completamente nuova e mi preoccupa un po’. In realtà è molto più semplice da fare di quello che mi immaginavo. All’inizio è un po’ traumatico vedersi arrivare un TIR di fronte dalla parte sbagliata della strada, ci vuole un attimo per abituarsi alle rotonde al contrario, soprattutto a guardare a destra entrandoci. Bastano però pochi chilometri per cominciare a entrare nella logica e bisogna dire che la segnaletica orizzontale aiuta molto. In ogni caso bisogna guidare concentrati e attenti.
Sta di fatto che vuoi perché le strade hanno poche salite, vuoi perché non abbiamo incontrato un gran traffico, siamo riusciti a fare il record storico del nostro camper coprendo in un giorno solo, tutta la distanza (un po’ piu di 750km) fino a Edimburgo, che era la nostra meta.
A Londra abbiamo preferito passare dal tunnel del Dartford crossing, che va poi pagato online entro la mezzanotte del giorno successivo al passaggio. Due sterline e mezza che ben valgono la cinquantina di chilometri e traffico risparmiati intorno a Londra. Per il resto tutte le strade sono gratuite e la benzina cara, i prezzi migliori li abbiamo trovati ai distributori dei supermercati Asda e Tesco: 1.08 sterline contro 1.20 di media degli altri. Unico problemino con i self-service Asda è che non accettano contanti e hanno rifiutato sia il bancomat italiano che quello greco, solo quello britannico gli è andato bene, mah…
Adesso mi rimane da capire come si fa a caricare acqua e scaricare senza appoggiarsi ai campeggi. A quanto pare nel Regno Unito, malgrado il numero enorme di camper targati GB che si vedono in giro per l’Europa continentale, non sembrano molto organizzati con strutture per i camperisti.