Lisboa

Arrivati a Lisbona ieri pomeriggio, dopo una breve sosta per caricare e scaricare i vari serbatoi a Curuche, dove c’è un ottima area camper, gratuita e tranquilla.
Per la prima notte abbiamo preferito sostare vicino all’aeroporto, in modo da andare stamattina a trovare e prenotare il parcheggio dove lasceremo il nostro camperino durante il nostro viaggio negli states. La cosa divertente è che verso le 21.30, con il parcheggio praticamente deserto, arriva un altro camperino nuovo di pacca, con una coppia di giovanissimi spagnoli, che si piazza proprio di fianco a noi. Che siano le vibrazioni positive di cui parlava Dom (vedi sotto) o semplicemente la paura di dormire isolati in un grande parcheggio tra crematorio e cimitero?

Il parcheggio dell’aeroporto non è stato difficile da trovare. Con poco meno di 110 euro lasciamo il camper al sicuro per 32 giorni e trasporto per e dall’aeroporto incluso. Un affarone.

Nel pomeriggio ci siamo poi spostati nel nostro parcheggio preferito, vicino al centro, di fianco al club Urban Beach, che è perfetto per muoversi e visitare la città. In teoria ci fermeremo qui fino a sabato, quando torneremo a dormire nei pressi dell’aeroporto per essere più vicini per la partenza del giorno dopo.
Siamo in buona compagnia, perchè in mezzo alla sessantina di camper, camion e mezzi strani auto allestiti, abbiamo ritrovato anche Dominic, uno scozzese che abbiamo conosciuto a Estremoz, rincontrato a Evora e adesso anche qui. Lui è un musicista, in viaggio da un anno e mezzo, con un camper più scassato del nostro, che nell’enorme e deserto parcheggio di Estremoz è venuto appunto a parcheggiare di fianco a noi, perchè ha sentito, a suo dire, le nostre vibrazioni positive. Come fai a non volergli bene? 🙂
A Evora invece, ci ha ringraziato per avergli dato una mano con un problema che aveva con la batteria dei servizi, facendoci un mini concerto solo per noi… un piacere e un onore!
Adesso abbiamo cinque giorni pieni per goderci una delle città che amiamo di più in Europa, poi valigie e viaaa!!!

Fulltiming

Prendo spunto da un documentario che ho visto un paio di giorni fa, fatto da un fulltimer sui fulltimers, per dire la mia riguardo alla vita in camper.
Sarò sincero, come al solito del resto. Sono stufo di vedere giovani coppie che osannano la loro scelta di vita, dove tutto luccica e tutto è perfetto. Sono stufo di vedere videini di fulltimers che cercano di venderti come vita ideale quella che fanno e già che ci siete dimostrateci il vostro supporto facendoci una donazione. Basta!
Nessuno sembra ricordarsi in queste belliissime interviste di cosa vuol dire dormire in parcheggi rumorosi, con il pensiero che arrivi da un momento all’altro la polizia a romperti le palle, anche se non fai niente di irregolare. Nessuno parla della gioia della ricerca di un camper service per svuotare la cassetta del WC, che ti obbliga ogni tot di giorni a spostarti anche se non avresti la minima voglia.

Vivere su un furgone o camper che dir si voglia, viaggiando, è un’esperienza eccezionale che offre possibilità e facilità impossibili rispetto a qualsiasi altra scelta. Su questo penso che siamo tutti d’accordo. Però non prendiamoci in giro, le cose non sono sempre così idilliache come cercano di far credere. Non è possibile essere sempre su una spiaggia stupenda, su una bella sdraio a sorseggiare un bicchiere di birra o un frullato di frutta. Si succede anche questo, ma non è la regola. E’ solo una parte della realtà di un fulltimer in movimento. Chiaro che per chi va a infilarsi in un campeggio o un’area a pagamento le cose sono diverse, ma per chi vive al risparmio la quotidianità è un po’ diversa.

E della solitudine? Perchè non ne parla nessuno? Io per esempio sono due mesi che parlo di persona solo con la mia compagna di viaggio e per telefono e skype con mia madre e mio figlio. Viaggiando così non è facile socializzare. Non parlo delle due chiacchiere di circostanza con altri camperisti o con la cassiera del supermarket, ma di una conversazione interessante, magari davanti a una birra o una bottilglia di vino. Raro, rarissimo. Nei nostri due anni da fulltimers sono solo due le cose che mi sono veramente mancate: poter cucinare al forno e le serate passate con gli amici.

Si d’accordo, ci sono posti che sono dei veri paradisi. Ne abbiamo trovati parecchi anche noi, in tutte le nazioni in cui siamo stati. Ti fermi per un po’ e poi devi e vuoi andartene, perchè così è la vita da viaggiatore. Il giorno dopo probabilmente e quello dopo ancora non ti troverai piu in un altro paradiso, ma di fianco a altri camperisti ignoranti e maleducati o nel mezzo di un parcheggio con l’inevitabile, rumoroso via vai di macchine introrno a te.

La vita da fulltimer è meravigliosa? Si, non ci siamo pentiti neache per un istante di aver fatto anche noi questa scelta, ma non è per tutti e non è così glamourouse come ultimamente cercano di venderla. Ci sono momenti difficili, come a volte trovare un posto sicuro per fermarsi a dormire dopo una giornata passata a guidare e momenti poco piacevoli, ma necessari, come vuotare il cesso o fare il pieno d’acqua in una sera fredda invernale… di sicuro non sono tutte rose e la libertà di cui tutti parlano, anche in questo caso ha un prezzo!

Oohhh dovevo proprio sfogarmi 🙂

Lavori in casa

Sono passati quasi quattro mesi dall’ultimo post e devo sinceramente dire che non e successo niente di particolarmente interessante! Vita tranquilla tra musei, mostre, cinema e le serate con gli amici ad Atene e la vita di paese a Tyros, nel Peloponneso, dove però ho approfittato dello spazio a disposizione per fare parecchi lavori sul camper e con l’occasione, ho sistemato anche un po’ di problemini della casa al mare.

Mi sono scoperto carrozziere, falegname, idraulico, elettricista… con il nuovo stile di vita da viaggiatore fulltimer, ho dovuto imparare ad arrangiarmi in varie situazioni e, avendo ormai perso completamente la fiducia nei “professionisti” del settore riparazioni, che mi hanno fatto solitamente dei lavori atroci e pagati cari, alla fine mi sono ritrovato ad acquistare una notevole sicurezza nelle mie capacita. I fatti, per ora, sembrano dimostrare che tutto sommato non me la cavo poi cosi male 😉

Per quanto riguarda la casa, il lavoro più impegnativo e stato quello di sostituire il vecchio cancello in legno di entrata della casa, costruendone uno nuovo partendo da zero. Con il legno recuperato dal vecchio cancello ho fatto delle riparazioni alla staccionata e un mobiletto, piano d’appoggio per la cucina. Ho fatto anche parecchi altri lavoretti, meno impegnativi come cambiare la batteria del lavello i cucina, rimettere in uso un vecchio cucinotto a gas da campeggio, sistemare la doccia in giardino per sciacquarsi dall’acqua di mare…

Prima…
… opera conclusa !

Al camper pero ho dedicato molto più tempo e affetto. Ho raschiato tutta la ruggine e stuccato tutti i buchi che aveva provocato. Ho praticamente rifatto le canalette di scolo dell’acqua che erano in condizioni indescrivibili. Ho pazientemente passato l’antiruggine e poi dipinto cercando di dare un nuovo look al camperino.
Ho cambiato le guarnizioni dei finestrini che avevano problemi di infiltrazioni e ripassato con il silicone il resto, dove serviva.

Le condizioni della carrozzeria dopo la raschiatura.
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Con l’aiuto di un amico più esperto, ho sistemato la serratura che mi avevano rovinato rovinato durante un tentativo di scasso in Serbia e aggiunto un sistema di sicurezza per poter bloccare le porte dall’interno, quando e se ci dovessimo sentire in “zona ostile”.

Sistema per bloccare le portiere dall’interno
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Ho rifatto il pavimento, usando il laminato che ha veramente dato una nuova giovinezza al nostro vecchio camper. In questo caso l’incredibile e che mi e costato una cifra ridicola: compresi i bordini/battiscopa in PVC meno di 40 euro.

Preso dalla foga ho sostituito anche il vecchio tavolo in melamina, che non mi era mai piaciuto, con uno ricavato da delle vecchie assi di legno che ho trovato in paese, dipinte con una tecnica simpatica di invecchiamento che penso sia un bel tocco, adesso dobbiamo sistemare le tendine e le zanzariere…

All’opera per rifare il pavimento con il laminato
finito di posare il laminato, mancano solo le rifiniture
Lavoro finito e con il nuovo tavolo, “antico” 🙂

Ho cambiato il regolatore di tensione del pannello solare e ne ho messo uno che carica anche a batteria motore.
Ho sostituito il rubinetto della cucina che perdeva da tempo e il selezionatore batteria/220V del frigorifero che si era rotto.

Riparato il portellone, che non scorreva più bene e si stava mangiando tutto il metallo della rotaia. E’ stato un po’ un casino smontare il tutto, ma anche in questo caso la riparazione mi e costata meno di 5 euro in ricambi originali!

Nel frattempo Elissavet si è data, con ottimi risultati, all’orticoltura. Incredibile come bastino pochi metri di terra e un po’ di attenzione per prodursi da mangiare a costo zero e più biologico di così non viene!

Direi che siamo abbastanza soddisfatti… 🙂

Morale, sono ormai convinto che piuttosto che farsi fare dei lavori fatti di fretta da tecnici sempre meno interessati a fare le cose fatte bene e molto meglio investire in buoni attrezzi e trovare il coraggio di provare a fare da soli, affrontando il rischio di sbagliare… perché ok l’esperienza e importante, ma tra videini su youtube, vari forum di fai da te, consigli di amici ecc. ma alla fine non e che stiamo parlando di ingegneria aerodinamica, con un po’ di buon senso, pazienza e, ripeto, gli attrezzi giusti si possono fare miracoli 🙂