Sempre più a nord

Spostarsi in Laos è un’avventura di per se. Difficile trovare informazioni attendibili online, non si è mai sicuri nè di a che ora si parte nè, tanto meno,  a che ora si arriva. La cosa strana è che da una parte, come prevedibile, ci sono ritardi, ma spesso si parte in anticipo.
Un esempio. E’ arrivato il momento di andarcene da Tad Lo. Chiediamo informazioni all’ufficio del turismo, non hanno idea di a che ora passi il bus locale per Thakeak. Informatissimi sugli orari di tutti i bus VIP, ovvero di lusso, ma niente su quelli locali, strano…
Ci dicono di ripassare un’paio d’ore più tardi, che si sarebbero informati. In effetti, quando ripassiamo, ci dicono che l’unico bus diretto locale passa alle 8.30 di mattina. Perfetto!
Il giorno dopo, svegli dall’alba come al solito, facciamo colazione, salutiamo galline e animali vari e anche se ancora presto ci avviamo alla fermata del bus, sulla strada principale a poco più di un chilometro e mezzo dal nostro albergo. Arriviamo alle 8 meno dieci.
Senza esagerare, meno di un minuto dopo vediamo increduli il bus comparire. Ci carica e partiamo… 40 minuti di anticipo! Se l’avessimo perso avremmo semplicemente dovuto aspettare il giorno dopo.

Qualcuno, azzeccandoci in pieno, ha definito il ritmo di viaggio qui come “affrettarsi e aspettare”.
Siamo comunque diventati esperti. I biglietti ormai li facciamo solo direttamente alle stazioni dei bus, risparmiando fino al 50% sui prezzi delle agenzie varie. Bus notturni, per risparmiare anche sugli alberghi, quando capisci il sistema non è così difficile. Abbiamo anche smesso di usare booking.com per prenotare. Il prezzo alla porta, qui in Laos, è sempre più basso di quello che si trova online.
Alla fine, per quanto non sia a buon mercato come ce lo aspettavamo, mi sa che riusciamo a stare dentro al budget che ci eravamo prefissati o comunque molto vicini.
Certo che con poco di più a disposizione avremmo avuto la vita molto più facile, perlomeno per quanto riguarda i pernottamenti. Per mangiare, come vegani, è un inferno. Praticamente impossibile sopravvivere mangiando fuori, ma anche per un vegetariano, la scelta è molto limitata, quante uova puoi mangiare? Nei piatti non di carne ci sbattono sempre almeno un uovo, più colazione con frittata o pancake. In più sono assuefatti sia all’MSG che allo zucchero, che mettono dappertutto, per non parlare del brodo tipo dado che aggiungono anche nei piatti venduti come vegetariani, polvere di latte nel pane… ripeto, se non si cucina da soli, è impossibile avere il controllo di cosa si mangia, per lo meno senza spendere cifre assurde per chi viaggia per mesi interi.

Vientiane è stata una bella esperienza. Organizzatissima, pulita, atmosfera molto internazionale, bei negozi, un mercato stupendo, per la prima volta con prezzi esposti anche per la frutta e verdura. Supermercati dove si può trovare di tutto. Noi per esempio, dopo quasi due mesi di viaggio, abbiamo finalmente trovato delle lenticchie. Ci vuole proprio poco per essere contenti 🙂
Si perchè in questi paesi, ad eccezione dei fagioli di soia e azuki, non si trovano altri legumi facilmente. Un paio di volte abbiamo trovato dei fagiolini con l’occhio. Ceci e lenticchie secche non sanno neanche cosa siano. Si trovano pronti in scatola, ma a prezzi esagerati.

Una cosa che si nota subito nella capitale è che la percentuale delle macchine in circolazione e forse anche più alta di quella dei motorini. Come al solito macchinone enormi, il dove trovano i soldi rimane un mistero. Ok, c’è molta corruzione, ma possibile che siano tutti politici e impiegati statali?
Peccato che non ci sia molto da vedere o da fare, se no sarebbe un posto vivibile per un po’. Una storia interessante che abbiamo avuto modo di scoprire a Vientiane è quella della “guerra segreta”. Non avevamo idea dei danni e delle vittime civili che hanno fatto gli americani, durante la guerra del Vietnam, bombardando senza alcun motivo o diritto una nazione che si era dichiarata imparziale.
Come se non bastasse, ancora adesso, cinquant’anni dopo, ci sono centinaia di vittime ogni anno per ordigni inesplosi, per la maggior parte bambini… ovviamente nessuno ne ha mai parlato, che mondo di merda!

Dopo Vientiane, ci siamo spostati a Luang Prabang, la vecchia capitale. Dodici ore di minivan su una strada tutta curve e spesso dissestata al punto di far fatica a rimanere seduti. La città molto turistica, ci sono in giro più stranieri che gente locale e molti sono turisti della bassa specie. Malgrado questo però, la città è bella, non per caso è un sito Unesco e meritava una visita. Tutto, o quasi è a pagamento, dalle pagode alle cascate, ma così è tutto il Laos, anche per andare in bagno bisogna pagare.
Qui, per la prima volta, abbiamo visto il Mekong esattamente come ce lo eravamo immaginato. Con i colori, le barche, le palafitte, tutto come nei film 😉 Scherzi a parte, ero un po’ riluttante a venirci, sapendo quanto turistica è, però mi sono dovuto ricredere e sono contento di averlo fatto.
Adesso ci sposteremo ancora più a nord, destinazione non ancora decisa, ma dopo una settimana passata in varie città, abbiamo bisogno di un po’ di natura… vediamo dove andiamo a finire…

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