Dal di qua, al di là della Manica

Da Parigi a Calais sono poco piu di 200 chilometri e a quanto pare è impossibile trovare un camper service gratuito lungo il percorso. Sembra di essere in un’altra Francia, meno organizzata per accogliere i camperisti, o forse siamo noi che siamo ormai viziati dall’ospitalità che abbiamo trovato al centro sud. Arrivati alle biglietterie del porto, ci rendiamo conto che non avevamo previsto che i biglietti fatti all’ultimo momento vengono a costare praticamente il triplo del prezzo online, prenotato anche solo un paio di giorni prima. Si parla di 168 euro invece di 55 per tre persone e camper… follia! Preferiamo aspettare due giorni e risparmiare, tutto sommato non abbiamo tutta questa fretta.

Passiamo dall’area camper ufficiale di Calais [50.96617,1.84380], sperando di poter almeno scaricare e, bella sorpresa, troviamo che la colonnina è si un po’ scassata e in brutte condizioni, ma funzionante e con anche l’acqua disponibile senza bisogno di gettone… grande! 🙂
Ci spostiamo per la notte in un parcheggio tranquillo li vicino e al mattino decidiamo di andare a fare un’ultima spesa al centro commerciale Cité Europe, dove c’è un ottimo parcheggio per camper [50.93287,1.81105], perfetto anche al pernottamento, dal quale come bonus si prende il segnale wifi del supermercato!

Parcheggiati sulla spiaggia di Calais, in piacevole compagnia.
Parcheggiati sulla spiaggia di Calais, in piacevole compagnia.

Il Carrefour è molto fornito, i prezzi non sono eccezionali però considerando dove stiamo andando, facciamo scorta di vino, birre e con l’occasione, aggiungiamo qualche formaggio alla nostra collezione. Da quello che ci ricordiamo, il vino in Scozia, dove siamo diretti, è carissimo.
La cosa strana per le dimensioni del centro commerciale è che sia chiuso alla domenica. Solo il distributore di carburanti rimane aperto come self service, con i prezzi migliori della zona. All’uscita del benzinaio si trova un’altra colonnina per camper, scarico gratuito, rifornimento a pagamento con gettone. E il gettone, quando è chiusa la cassa da dove si prende?

Due giorni con internet a volontà passano in fretta. Il nostro traghetto parte alle 6.45 di mattina e ci hanno consigliato di presentarci al check-in almeno un’ora prima. La notte prima dell’imbarco ci spostiamo al parcheggio del porto per essere più vicini e dormire un po’ di più. Avendo sentito dire che erano diventati molto severi e lunghissimi i controlli alla frontiera, mi sono fatto prendere dall’ansia e alle 5.15 ero già in coda. Una ventina di minuti dopo avevamo già passato tutti i controlli, senza nessun intoppo e a voler essere pignoli, anche piuttosto superficiali. Come premio puntualità ci fanno imbarcare sul traghetto prima, quello delle 5.45… un’ora guadagnata!

Pronti ad affrontare la UK Border Force !
Pronti ad affrontare la UK Border Force !
Imbarcati, pronti alla attraversata.
Imbarcati, pronti alla attraversata.

Il traghetto sembrava un accampamento di profughi. Gente di tutte le razze e nazioni sdraiata su poltrone e divani, fregandosene altamente di chi cercava un posto per almeno sedersi. Noi, fortunati come al solito, ci troviamo al posto giusto al momento giusto, ovvero quando una compagnia di ragazzini tedeschi si alza di scatto, liberando un paio di salottini, probabilmente per andare sul ponte a fumarsi qualcosa.
Il viaggio dura poco più di un’ora e mezza e ne approfittiamo per fare la colazione che contavamo di fare aspettando l’imbarco. I prezzi del bar sono ridicolmente alti, ma avendolo previsto, ci eravamo portati tutto dal camper.

Il traghetto degli addormentati
Il traghetto degli addormentati

Arriviamo puntualissimi, lo sbarco è facilitato dal fatto che si esce dalla parte di fronte a quella da dove si è entrati, per cui non serve neanche fare manovre e una volta tanto giustizia è fatta e gli ultimi arrivati escono per ultimi!
Da quando tocchiamo terra britannica comincia l’incubo della guida a sinistra, che per me è un’esperienza completamente nuova e mi preoccupa un po’. In realtà è molto più semplice da fare di quello che mi immaginavo. All’inizio è un po’ traumatico vedersi arrivare un TIR di fronte dalla parte sbagliata della strada, ci vuole un attimo per abituarsi alle rotonde al contrario, soprattutto a guardare a destra entrandoci. Bastano però pochi chilometri per cominciare a entrare nella logica e bisogna dire che la segnaletica orizzontale aiuta molto. In ogni caso bisogna guidare concentrati e attenti.

Immortalato nel panico dei primi chilometri con guida a sinistra.
Immortalato nel panico dei primi chilometri con guida a sinistra.

Sta di fatto che vuoi perché le strade hanno poche salite, vuoi perché non abbiamo incontrato un gran traffico, siamo riusciti a fare il record storico del nostro camper coprendo in un giorno solo, tutta la distanza (un po’ piu di 750km) fino a Edimburgo, che era la nostra meta.
A Londra abbiamo preferito passare dal tunnel del Dartford crossing, che va poi pagato online entro la mezzanotte del giorno successivo al passaggio. Due sterline e mezza che ben valgono la cinquantina di chilometri e traffico risparmiati intorno a Londra. Per il resto tutte le strade sono gratuite e la benzina cara, i prezzi migliori li abbiamo trovati ai distributori dei supermercati Asda e Tesco: 1.08 sterline contro 1.20 di media degli altri. Unico problemino con i self-service Asda è che non accettano contanti e hanno rifiutato sia il bancomat italiano che quello greco, solo quello britannico gli è andato bene, mah…

Finalmente ad Edimburgo. L'importante è avere una meta! ;)
Finalmente ad Edimburgo. L’importante è avere una meta! 😉

Adesso mi rimane da capire come si fa a caricare acqua e scaricare senza appoggiarsi ai campeggi. A quanto pare nel Regno Unito, malgrado il numero enorme di camper targati GB che si vedono in giro per l’Europa continentale, non sembrano molto organizzati con strutture per i camperisti.

 

 

 

Parigi e le grandi città

Siamo parcheggiati a Parigi da quattro giorni. Il posto è al limite della favola. In un boschetto, ogni tanto ci passa davanti alle finestre qualcuno a cavallo, notti tranquille e a dieci minuti dalla metro urbana. Sembrava impossibile anche solo avvicinarsi alla città senza pagare cifre assurde di parcheggio/campeggio e invece ancora una volta, una grande città si dimostra più che ospitale per chi vuole sostare in libera. Ok di sera si condivide la strada con un paio di prostitute, che però lavorano con discrezione, aspettando sedute nei loro furgoni i clienti. Di giorno invece, c’è un po’ di movimento perchè la strada è usata dalle scuole guida per fare lezioni di parcheggio, ma niente di così tragico.

France, Paris
Parigi, il parcheggio a Vincennes [48.8383,2.43183] trovato su park4night.com
Situazioni simili, anche se non sempre così idilliache, avevamo trovato in tutte le grandi città che abbiamo visitato:  Salonicco, Bucharest, Bratislava, Belgrado, Skopjie, Berlino, Milano, Bologna, Ginevra, Barcellona, Lisbona, Porto… per nominarne alcune.
Con un camper piccolo, meglio se furgonato, ci si può fermare facilmente, senza problemi e sostare fino a quando le riserve lo permettono. I punti giusti li troviamo di solito prima di arrivare, facendo prima una ricerca sui vari siti, con preferenza ultimamente per park4night.com. Segue una ricerca sui vari forum, consultando quelli locali, lingua permettendo e se non troviamo qualcosa che ci soddisfi, apriamo googlemap e cerchiamo le posizioni strategiche, che di solito sono nelle zone universitarie, vicini alle strutture sportive e cimiteri. Posti che, nella maggioranza dei casi, sono ben serviti dai mezzi e con ampi parcheggi che si liberano di sera. L’altra opzione è di individuare una zona residenziale con villette e case basse, che si traduce in posti tranquilli, sorvegliati e con abbondante parcheggio.
Con la sicurezza non abbiamo mai avuto problemi. Qualche volta, arrivati al parcheggio trovato, dopo una rapida ispezione nei paraggi abbiamo preferito trovare un’alternativa. Però solo quando c’erano evidenti avvertimenti come vetri di finestrini rotti per terra, bottiglie di alcolici lasciate in giro, segni di sgommate sulla strada ecc. Ovvio poi che un camper nelle condizioni del nostro non attira più di tanto i ladri che si rispettino. Caso mai attira di più la polizia, che ogni tanto ci controlla, ma molto meglio così 😉
Un’altra regola che seguiamo è di spostare il camper regolarmente ogni 2/3 giorni al massimo. Basta anche solo muoverlo dall’altra parte della strada o qualche posto più avanti, l’importante è che non dia l’impressione di essere abbandonato o stanziale.

Parigi, come sempre meravigliosa
Parigi, come sempre meravigliosa
Il Ponte des Arts, ancora pieno di lucchetti.
Il Ponte des Arts, ancora pieno di lucchetti.
Il famoso Beaubourg. Fonte inesauribile di immagini.
Il famoso Beaubourg. Fonte inesauribile di immagini.

Muoversi a Parigi con la metropolitana è semplicissimo. Le tariffe sono 1.90 per il biglietto singolo, 14.50 per il conveniente blocchetto da dieci biglietti. Si può anche fare l’abbonamento settimanale per 22.15 + 5€ per la tessera che viene emessa al momento e la foto viene fatta dall’impiegata.

Parigi notturna, la gioia di vivere.
Parigi notturna, la gioia di vivere.
Dancing in the streets
Dancing in the streets
Parigi, Pantheon
Parigi, Pantheon
La torre...
La torre…

France, Paris

...la vista dalla torre...
…la vista dalla torre…

France, Paris France, Paris

...i consigli per i turisti...
…i consigli per i turisti…
France, Paris
smartphone-dipendenti

Il fatto è, che è verissimo che vivendo in camper si può essere molto più vicini alla natura, scegliendosi dei posti meravigliosi sia al mare che in montagna e questo è quello che cerchiamo di fare anche noi nel nostro tempo libero o quando dobbiamo montare un video.

Ogni tanto però cadiamo in crisi di astinenza e abbiamo bisogno di una bella iniezione di ‘cultura’ che, come si sa e che piaccia o no, viene spacciata all’ingrosso solo nelle grandi città. Così scegliamo la meta più vicina e ci facciamo una bella indigestione di mostre, spettacoli, musei e di gente. Ci sediamo su una panchina e guardiamo la gente passare, sempre di fretta, nervosa, schiava del tempo e delle mode e ci sentiamo ancora più felici della scelta che abbiamo fatto: di poter approfittare di tutto quello che le grandi città possono offrire, ma di potercene andare in qualsiasi momento, liberi di scegliere se il prossimo mese o settimana la passeremo al mare, in montagna o girovagando alla ricerca di storie interessanti.

Parigi, Passi di danza al Louvre ;)
Parigi, Passi di danza al Louvre 😉

France, ParisFrance, Paris

Probabilmente questa è stata la prima selfie della storia ;)
Probabilmente questa è stata la prima selfie della storia 😉
Galleria municipale di Porto, mostra sui PIGS.
Galleria municipale di Porto, mostra sui PIGS.
Porto, mostra temporanea nel palazzo della borsa.
Porto, mostra temporanea nel palazzo della borsa.
Portogallo, museo Berardo a Belem, Lisbona. Entrata Gratuita.
Portogallo, museo Berardo a Belem, Lisbona. Entrata Gratuita.
Lisbona, museo dell'oriente. Entrata gratuita al venerdi dopo le 18.00
Lisbona, museo dell’oriente. Entrata gratuita al venerdi dopo le 18.00

 

Per quanto riguarda i parcheggi delle città sopra elencate, molti li ho pubblicati sul vecchio blog o si possono trovare su park4night. Per chi fosse interessato alle coordinate per la sosta a Lisbona e Ginevra può contattarmi direttamente e sarò felice di condividerle.

 

 

Le Vacanze di un Fulltimer

In effetti può sembrare un controsenso, ma anche vivendo in camper e viaggiando di continuo, arriva un momento in cui si sente il bisogno di staccare e di farsi una ‘vacanza’. In questo periodo dell’anno poi, con tutta la gente che c’è in giro, con e senza camper, il bisogno di andare a rifugiarsi da qualche parte tranquilli diventa ancora più urgente.
Pur essendo vero che la caratteristica principale e non sempre desiderata, della vita da fulltimer è probabilmente la solitudine, il vecchio detto ‘meglio soli che male parcheggiati’ rimane una grande verità.
Le alternative che abbiamo messo in pratica noi sono tre: sostare in un posto fuori dalla rotta turistica per un po’, visitare le grandi città e fare dei pit stops.

Un angolino su qualche montagna sperduta si può ancora trovare. Però in realtà come soluzione può andar bene solo per qualche giorno, se no alla lunga si corre il rischio di trasformare la solitudine in eremitaggio.
L’idea di sfruttare l’esodo estivo per visitare le grandi città non è male, lo abbiamo fatto tante volte in passato e sappiamo che anche quelle più turistiche, in Agosto, sono molto più tranquille e abbordabili. Ovvio che il prezzo da pagare è che non ci saranno molti eventi culturali, si troverà sicuramente qualcosa di chiuso e in alcuni casi si avrà l’impressione di camminare per le vie di una città museo, invece di vivere il vero ‘ritmo’ della città, ma per alcune destinazioni rimane un ottima scelta.
I ‘pit stops’ sono però la soluzione migliore. Fermate più o meno lunghe visitando amici e parenti, con preferenza per quelli con possibilità di parcheggio facile o di ospitare. Si può così approfittare dell’occasione per fare anche un po’ di manutenzione impegnativa al camper, come ad esempio nel nostro caso, risolvere una volta per tutte il problema che ci tiriamo dietro da un anno con lo scaldabagno, che solo per poterlo aprire bisogna smontare mezza macchina.

Riparazione dello scaldabagno con il metallo liquido... terrà?
Riparazione dello scaldabagno con il metallo liquido… terrà?

Presa la decisione, organizziamo un incontro di famiglia in Italia. Ci lasciamo la Spagna alle spalle, facciamo una prima fermata nel centro della Francia per incontrare dei carissimi amici e dopo qualche giorno arriviamo alla nostra base in Piemonte, dove avevamo appuntamento con nostro figlio, Matteo, in visita alla nonna. Un occasione perfetta per svuotare il camper, fare una pulizia a fondo e liberarci di un sacco di cose inutili che ci eravamo portati dietro.
La vera sorpresa però, tornando a una vita casalinga per un paio di settimane, è stata di rendersi conto di una serie di cose che ci erano mancate durante quasi un anno passato senza interruzioni sul nostro camperino in due. Niente di vitale importanza, per fortuna. Dettagli, che però possono fare la differenza nella quotidianità e che non avevamo mai apprezzato prima.

Preparativi per la cena a casa dei nostri amici a Saint-Exupéry-les-Roches
Preparativi per la cena a casa dei nostri amici a Saint-Exupéry-les-Roches

A cominciare dall’indipendenza nei movimenti. Sul nostro camper ogni passo è parte di una coreografia adatta solo a coppie affiatate. È impossibile spostarsi o anche solo girarsi nel letto senza disturbare. Al mattino ci si deve svegliare insieme, volenti o nolenti. Tutte ‘problemi’ che in una casa di mattoni non esistono.
Lo specchio! Mi sono reso conto che erano mesi che non mi vedevo a figura intera in uno specchio e ho fatto fatica a riconoscermi, sarà perché ho perso circa venti chili in questo anno. Mangiando un po’ meno e camminando molto di più, ho ritrovato il mio peso forma senza nessuno sforzo e devo dire che è tornato molto comodo viste le dimensioni del nostro camper.
E cosa dire della cucina. Poter friggere senza preoccuparsi degli odori e di cosa fare poi dell’olio. Cuocere al forno, tanto forno… ci siamo sbizzarriti a fare tutto quello che potevamo, che lusso! Incredibile quanti dei piatti che facevano parte del nostro menù cittadino erano cotti in forno.
E la lavatrice? comoda, vicina, sempre pronta… si, ok, quelle a gettoni non sono così male, però vuoi mettere?

Uno scorcio piovoso della nostra base piemontese, vicina a Donato.
Uno scorcio piovoso della nostra base piemontese, vicina a Donato.

La cosa fondamentale e insostituibile per me, rimangono però gli incontri con gli amici, cene e chiacchierate come non facevamo da mesi… si i pit stops sono fondamentali per ritrovare il piacere di scambiare opinioni e esperienze con persone che conosci e stimi. Gli incontri fatti nei parcheggi, tranne poche eccezioni, sono di solito troppo brevi e superficiali per soddisfare il bisogno di comunicare e di conoscersi e a lungo andare ne sento la mancanza.

La vita da fulltimers continua a essere la scelta migliore che potevamo fare ed è stata fino ad ora un’esperienza unica e inestimabile. Tanto che abbiamo abbandonato completamente l’idea che avevamo, di andare a svernare in Asia quest’anno per continuare a girare con il camper in Europa. Dall’altra parte però, è inutile negare che pur avendo fatto questa scelta di vita, perfettamente consapevoli dei compromessi richiesti e dei suoi limiti, tornare per qualche giorno a godersi qualche lusso in più è sempre un grande piacere 😉