Cambogia, mai più!

Siamo nella nostra stanza a Stung Treng. L’ultimo giorno di Cambogia, domani passeremo la frontiera per entrare in Laos. Finalmente!
Finisce così la nostra scoperta di questo paese, un mese passato attraversandola, entrati con la migliore predisposizione e ce ne andiamo che non ne possiamo più.
E’ la prima nazione, delle 45 che ho avuto la fortuna di visitare fino ad oggi, dove non ho trovato assolutamente niente di positivo, niente che mi faccia venir voglia di tornarci o di consigliarla a qualcuno… anzi!

Leggiamo vari commenti di altri ‘viaggiatori’ che l’hanno trovata un paese stupendo, gente simpatica, gentile… ma dove? A parte Angkor Wat e un paio di altri templi antichi non c’è assolutamente niente di particolare da vedere.
Le città e i paesi sono immondezzai tali che a confronto un campo di Rom sembra la Svizzera.
La gente è maleducata, diventa ‘simpatica’, al livello del servilismo, solo quando pensa di poter guadagnare qualcosa da te, in caso contrario ti ignora nel modo più assoluto, spesso voltandoti la schiena. Sempre pronti a fregarti e ad approfittare degli stranieri, dei Barangs, come ci chiamano qui.

Sempre nei commenti che lasciano i turisti per gli alberghi leggiamo di continuo che la famiglia che li gestiva era gentilissima, che ci aiutato a prenotare i biglietti per la nostra prossima destinazione e spesso quanto erano carini i bambini che aiutavano.
I bambini sono carini ad aiutare, ma nessuno pensa mai che invece di aiutare, sarebbe meglio che fossero a scuola? E la famiglia gentilissima, non ti è passato par la mente che ti ha appena venduto un biglietto per l’autobus al doppio del prezzo che l’avresti pagato andando a farlo da solo o prenotando online? Ma quanti idioti ci sono in giro?

Prendiamo i nostri quattro giorni precedenti a Kampong Cham. Prenotiamo un albergo via booking.com. Costa relativamente poco 5 dollari per una stanza doppia, un’occasione per star tranquilli, in posto poco turistico.
L’albergo è difficile da trovare, fuori dalla città, sperduto in mezzo ai campi/immondezzai, una mezz’ora a piedi dal centro, niente a che vedere con le foto sul sito.
L’entrata sembra il recinto di un pollaio, con la differenza che noi siamo dentro e le galline stanno fuori a guardarci. La stanza non è male. Pulita e spaziosa. Per chi non ha un mezzo suo o non è un camminatore come noi è impossibile muoversi da lì senza pagare un tuk tuk o noleggiare un motorino o una bicicletta dai proprietari. Un dollaro e mezzo per una bici scassata che dovrebbero darti gratis con le loro scuse. Non un negozio, un ristorante, niente vicino… una fregatura!
Così i 5$ diventano per forza di più, per la maggior parte degli sfortunati che ci capitano. Chi come noi è indipendente, è un cattivo cliente e si vede diminuire la ridicola colazione di giorno in giorno. 🙂

Una soddisfazione ce la siamo presa. Abbiamo fregato i ladri, in questo caso la polizia turistica che fa da guardia al tempio di Kampong Cham. Il tempio è uno dei rari dove non si paga entrata, però ci pensa la polizia turistica a venire a chiedere un paio di dollari agli ignari visitatori stranieri, facendolo passare come un biglietto di entrata. Noi sapendolo, siamo entrati dalla porta sul retro, dove non ci sono controlli e ce lo siamo girato per bene, senza nessun problema. Alla facciaccia loro! Uscendo gli siamo passati davanti e li abbiamo salutati sorridendo, andandocene.

Un altro grosso problema, qui in Cambogia, è che è praticamente impossibile per un vegano riuscire a capire cosa mangia. Ok nelle città più turistiche ci sono ristoranti vegetariani/vegani, ma il menù è sempre molto ristretto e costano cari per quello che ti servono. Stiamo parlando di una nazione dove si mangiano uova a tonnellate e ogni pasto è a base di carne e pesce, quando non sono vermi, cavallette, ragni e anche carne di cane, ultimo trend, per lo meno a Phnom Penh.
Anche il latte te lo infilano un po’ dappertutto, anche nel pancarré… meno male che ci siamo presi il nostro fornelletto e siamo diventati indipendenti,   avendo pieno controllo di cosa mangiamo e in più risparmiando parecchio.

Qui a Stung Treng ci siamo permessi il lusso di una stanza da 8 dollari, che non li vale in modo particolare, però per la prima volta dopo più di un mese abbiamo la doccia con l’acqua calda!!! A volte basta poco per essere contenti 🙂

Vediamo cosa ci aspetta da domani in Laos…

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